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Cake day: September 15th, 2023

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  • Credo sia principalmente una questione di moda (cafona), esattamente come l’itanglese, e credo ci vada in mezzo anche che spesso chi prende a prestito da linguaggio matematico lo fa commettendo grossolani strafalcioni (il che succede pure con l’itanglese e, a pensarci, spesso anche con l’italiano).

    Personalmente, per deformazione professionale, gli strafalcioni mi dan noia molto più dello stile di chi parla… non saprei però dire se siano gli strafalcioni che stanno aumentando o se invece non sia io a progredire sulla strada del puntacazzismo.



  • Eh, d’altronde son quelli che hanno abolito l’abuso d’ufficio… (non che io sia in grado di dire se abusare del golden power a questo modo avrebbe costituito abuso d’ufficio - dico solo che l’abolizione del reato e l’abusare del golden power denotano una stessa forma mentis).

    Devo anche dire - ma qui il mio bias potrebbe avere un ruolo - che a me sembra che una certa tendenza a prendere provvedimenti, in tutto o in parte, illegali/incostituzionali sia caratteristica di questo governo, come lo è stata per i vari governi Berlusconi.





  • La totalità delle frodi analizzate rinvengono come risultato dal furto di identità.

    Non trovo nulla, nell’articolo o nel rapporto, che corrobori questa affermazione: sicuramente non ho letto con sufficiente attenzione… potresti indicare da dove l’hai presa?

    Comunque, anche fosse vera, ciò non farebbe rientrare l’argomento frodi finanziarie nel dominio dell’informatica: controlla la definizione di “informatica” sul dizionario, o leggi la sidebar.

    Questi furti di identità non è menzionato come vengono attuati, ma se consideriamo alcuni dati di CERTfin, c’è molta probabilità che tali furti rinvengano (in percentuale molto alta) da attività informatica.

    Anche il commercio elettronico proviene da “attività informatica”… ciò farebbe rientrare un articolo sulle vendite di Amazon nell’informatica?

    BTW: se ti scorri il rapporto, vedrai che si conclude con la pubblicità di un prodotto/servizio che promette di proteggere dai furti d’identità… il che chiarifica perché il documento presenti dati sulle frodi mischiandoci in mezzo discorsi sul furto di identità (come pure la finalità dello stendere e pubblicare il rapporto)






  • Una stablecoin è tipo un mini-assegno: se ce l’hai puoi darla a un ente (ora come ora privati) e avere indietro euro/dollari. Quando la compri l’emittente/garante riceve i tuoi euro/dollari e tipicamente ci compra titoli di stato: in pratica son soldi che presti aggratis e che l’emittente investe, sperabilmente in asset a basso rischio. Puoi pensarli come una sorta di conto corrente a tasso zero, senza però alcuna regolamentazione e senza alcun fondo interbancario di garanzia.

    Gli euro digitali sarebbero invece euro veri e propri, emessi dalla BCE e che avrebbero corso legale esattamente come gli euro “normali”.

    Il “target” dell’euro digitale non sono tanto le stablecoin (che sono sostanzialmente delle sòle), ma i circuiti di pagamento (tipo visa, mastercard, ed eventuali altri basati su crypto o stablecoin che ancora non si vedono).